I promotori

Il JLProject è un collettivo che realizza indagini forensi per aiutare legalmente le persone catturate in mare e respinte in Libia.

Open Rights è un ETS nato nel 2024 per promuovere i diritti umani attraverso progetti di ricerca, documentazione e advocacy.

Il progetto

Il Database dei respingimenti illegali nel Mediterraneo Centrale è un progetto di documentazione che si propone di rendere pubblica la vasta mole di dati che sono stati raccolti negli anni dagli attivisti che, a vario titolo, offrono il loro supporto ai migranti vittime di gravi violazioni dei loro diritti fondamentali.

Oltre al loro intrinseco valore documentale, questi dati costituiscono la base per il lavoro di ricostruzione dei fatti che il Josi and Loni Project (JLP) porta avanti dal 2019. In questi anni sono state rintracciate ed intervistate oltre 600 vittime.

Grazie al lavoro degli avvocati di Sciabaca & Oruka (ASGI), per alcuni casi di respingimenti illegali, opportunamente ricostruiti e documentati, è stato possibile avviare procedimenti civili, ottenendo diverse condanne e l’effettivo riconoscimento dei diritti dei migranti.

Tuttavia, per arginare questo fenomeno, non è sufficiente citare in giudizio alcuni dei diretti responsabili. Queste ingiustizie e queste violenze sono la diretta conseguenza delle politiche migratorie, italiana ed europea, ormai orientate alla costruzione di un apparato giuridico e amministrativo repressivo, volto a negare sistematicamente i diritti fondamentali di categorie fragili come i richiedenti asilo, attraverso l’esternalizzazione dei controlli di frontiera. Numerosi organismi indipendenti denunciano da anni come tali politiche, e gli accordi internazionali che ne conseguono, alimentino i traffici di esseri umani fornendo ai trafficanti legittimazione politica oltre che ingenti risorse economiche.

OpenRights, attraverso questo progetto svolto in collaborazione con il JLP vuole documentare questa realtà nel modo più dettagliato possibile per far emergere la necessità e l’urgenza di un radicale ripensamento delle politiche migratorie dell’Italia e dell’Unione europea.

Il Database dei respingimenti illegali nel Mediterraneo Centrale si configura come un grande calendario online, gratuito e di libero acceso, che raccoglierà la documentazione di circa 1000 casi di respingimenti illegali. Respingimenti che hanno portato alla deportazione di decine di migliaia di persone migranti nei centri di detenzione libici esponendole a gravi violazioni dei diritti umani fondamentali.

Il lavoro di indagine

Per dimostrare queste violazioni occorre trovare le prove dell’illegalità del respingimento, rintracciare le persone respinte e ricostruire cronologicamente gli eventi attraverso materiale fotografico, testimonianze dirette delle vittime, tracce aeree e altri dati pubblici raccolti in rete, nonché attraverso richieste di accesso ad atti istituzionali. Tutto questo materiale confluisce in un dossier del caso.

Per un esempio di ricostruzione di un caso

Le finalità del progetto

L’obiettivo generale del progetto è di offrire un contributo all’analisi delle politiche migratorie italiane ed europee sotto il profilo dei diritti umani, per agevolarne la comprensione dei risultati e degli effetti e rimuovere quei fattori che determinano violazioni gravi e sistematiche dei diritti fondamentali.

Obiettivi specifici sono altresì:

  1. facilitare l’accertamento giudiziale delle gravi violazioni dei diritti umani di persone rifugiate, richiedenti asilo e cittadine straniere in fuga dai paesi di origine o di transito che cercano di raggiungere le coste europee, e contribuire ad assicurare loro un effettivo accesso al diritto alla protezione internazionale;
  2. documentare e consegnare alla storia una testimonianza quanto più possibile circostanziata delle sistematiche violazioni del diritto internazionale dei diritti umani lungo le rotte migratorie rivolte in Europa.

Altro risultato atteso, inoltre, è un sensibile incremento del supporto legale che potrà essere offerto alle vittime di respingimenti collettivi per far valere i propri diritti nelle sedi opportune. Un ampliamento dunque delle collaborazioni con altri studi legali e non solo.

I nostri sostenitori

Il progetto è finanziato grazie al contributo di:

La Fondazione Haiku Lugano è un ente di erogazione svizzero senza scopo di lucro, autonomo e aconfessionale.
Nasce nel 2014 per iniziativa di privati con l’intento di estendere la solidarietà sociale ad un sistema condiviso di risorse, mezzi e pensieri. Essa agisce in sinergia con le organizzazioni di terzo settore che si impegnano per garantire la piena dignità della persona.
Nel destinare i propri contributi la Fondazione percorre con le organizzazioni un cammino di continuo confronto.

L’idea di Mediterranea nasce nell’estate del 2018 dall’indignazione dinanzi alle migliaia di morti nel Mediterraneo e alla politica dei porti chiusi. Dall’unione di persone e realtà associative, la piattaforma della società civile si è organizzata e in breve tempo ha messo in mare la prima e tuttora unica nave del soccorso civile battente bandiera italiana. A 5 anni esatti dalla tragica strage di Lampedusa, la Mare Jonio salpa dal porto di Augusta per la sua prima missione di monitoraggio e soccorso nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 2018.